Guardando la partecipazione si può dire che il dibattito è riuscito piuttosto bene. Ma gli interventi sono stati più che soddisfacienti, con un buon coinvolgimento dei partecipanti.
In particolare vogliamo rendere nota di un intervento che ci ha molto colpiti, quello di Giulia Pacini studentessa dell'ISIS Gramsci-Keynes di Prato, l'unica che è riuscita ad organizzare un occupazione seria e costruttiva nella sua Scuola:
"Oggi è il 28 ottobre 2008 e la mia Italia sta vivendo una situazione quanto mai turbolenta.
mi ritrovo con i miei 18 anni, la mia voglia di vivere ogni singola emozione, di rendermi partecipe ad una vita che tutt'oggi sembra succube di una società che rifiuta i giovani.
ogni giorno bombardati da notizie di crisi economiche, crisi del dialogo in governo, crisi dei settori, crisi , crisi e crisi dovunque e per chiunque e nessuno chiede consigli, pareri, nessuno realmente ascolta chi davvero è soggetto ad un disagio.
vanno avanti con i loro obbiettivi, le loro scelte, i loto luridi scopi, forti e fieri del loro volto marcato da una ironia di presa di giro e riescono sempre e comunque ad andare a letto con la loro coscienza.
siamo stanchi di essere l'esperimento di questi governi, che secondo me, non meritano questo nome, si sentono degli esseri onnipotenti, e in qualità di tali si sentono in diritto di abrogare, votare, fare e disfare la vita di essere umani che non hanno niente in meno di loro anzi forse hanno qualcosa in più.
autogestioni, occupazioni, manifestazioni, scioperi forse non basteranno, ma devono essere la dimostrazione che per troppo tempo sono riusciti a giocare e vincere sulle spalle dei più deboli e che adesso quel tempo è finito, che noi siamo qua, vivi e non siamo le loro pecore, che siamo pieni di carica, di rabbia, di voglia di lottare per i nostri diritti.
non dobbiamo lottare solo per noi, io voglio lottare per me che andrò all'università e non voglio ricorrere a mezzi tristi e non dignitosi per poter pagare una retta che diventerà a dir poco assurda e indecente, combatto per i più piccoli che ancora non si rendono conto ma che saranno la forza lavoro e la forza cultura del nostro Paese, lotto per i figli che un giorno avrò, lotto per tutte quelle persone che sono morte e per quelle che ancora possono testimoniare un tempo in cui regnava il terrore ma che grazie ai veri ideali e all'unione degli uomini per fortuna è finito.
perché ci chiedono di rinunciare ai nostri sogni? perché ci chiedono anzi ci impogono una società povera, arida ?
continueremo a manifestare per queste due domande, continueremo a farci sentire e non perché siamo dei fannulloni ma perché siamo in piedi e vogliamo rimanere eretti, accettare un qualsiasi compresso ci piegherebbe subito e un essere umano piegato non avrà mai la forza e il coraggio di spezzare la catena che lo uccide.
questa lotta deve appartenere a tutti perché questa società è di ogni singolo cittadino cazzo, e invece no si continua a parlare di destra, sinistra, centro, va bene i simboli dei partiti ci sono e allora??? ci vogliamo fermare sui simboli?? no e ancora no.
quanti uomini di cultura in tutti i tempi della storia hanno affermato che solo con l'unione il popolo può ottenere vittorie e con vittorie intendo una cosa che dovrebbe essere già dovuta , come scritto in costituzione, la libertà di parola, di espressione, la sicurezza di un lavoro, dell'istruzione, a me sembrano cose che in un territorio chiamato Repubblica dovrebbero essere ovvie e invece??? siamo nel 2008 e la storia ha visto già molto eppure siamo ancora con il culo nella merda.
in queste settimane ho visto diversi programmi televisivi, ascoltato molte persone, e ho costruito un pensiero: non basta limitarsi a prendere atto che le cose che non funzionano ci sono sempre state, il problema di molti italiani è che non si sentono davvero parte del Paese perché se fosse davvero così non continuerebbero a chinare la testa e a pensare solo alla propria persona. non è una frase fatta NOI GIOVANI SIAMO DAVVERO IL FUTURO e con questo comportamento che giovani vogliono?!?! dei giovani morti, sfruttati, insicuri e pieni di dubbi vogliamo davvero essere così??
io no, io ci credo che le cose possano cambiare davvero.
io non lo sogno un mondo migliore io lo voglio creare con i miei compagni, con i miei insegnanti, con la mia famiglia, io voglio e non vorrei perché è troppo debole."
mi ritrovo con i miei 18 anni, la mia voglia di vivere ogni singola emozione, di rendermi partecipe ad una vita che tutt'oggi sembra succube di una società che rifiuta i giovani.
ogni giorno bombardati da notizie di crisi economiche, crisi del dialogo in governo, crisi dei settori, crisi , crisi e crisi dovunque e per chiunque e nessuno chiede consigli, pareri, nessuno realmente ascolta chi davvero è soggetto ad un disagio.
vanno avanti con i loro obbiettivi, le loro scelte, i loto luridi scopi, forti e fieri del loro volto marcato da una ironia di presa di giro e riescono sempre e comunque ad andare a letto con la loro coscienza.
siamo stanchi di essere l'esperimento di questi governi, che secondo me, non meritano questo nome, si sentono degli esseri onnipotenti, e in qualità di tali si sentono in diritto di abrogare, votare, fare e disfare la vita di essere umani che non hanno niente in meno di loro anzi forse hanno qualcosa in più.
autogestioni, occupazioni, manifestazioni, scioperi forse non basteranno, ma devono essere la dimostrazione che per troppo tempo sono riusciti a giocare e vincere sulle spalle dei più deboli e che adesso quel tempo è finito, che noi siamo qua, vivi e non siamo le loro pecore, che siamo pieni di carica, di rabbia, di voglia di lottare per i nostri diritti.
non dobbiamo lottare solo per noi, io voglio lottare per me che andrò all'università e non voglio ricorrere a mezzi tristi e non dignitosi per poter pagare una retta che diventerà a dir poco assurda e indecente, combatto per i più piccoli che ancora non si rendono conto ma che saranno la forza lavoro e la forza cultura del nostro Paese, lotto per i figli che un giorno avrò, lotto per tutte quelle persone che sono morte e per quelle che ancora possono testimoniare un tempo in cui regnava il terrore ma che grazie ai veri ideali e all'unione degli uomini per fortuna è finito.
perché ci chiedono di rinunciare ai nostri sogni? perché ci chiedono anzi ci impogono una società povera, arida ?
continueremo a manifestare per queste due domande, continueremo a farci sentire e non perché siamo dei fannulloni ma perché siamo in piedi e vogliamo rimanere eretti, accettare un qualsiasi compresso ci piegherebbe subito e un essere umano piegato non avrà mai la forza e il coraggio di spezzare la catena che lo uccide.
questa lotta deve appartenere a tutti perché questa società è di ogni singolo cittadino cazzo, e invece no si continua a parlare di destra, sinistra, centro, va bene i simboli dei partiti ci sono e allora??? ci vogliamo fermare sui simboli?? no e ancora no.
quanti uomini di cultura in tutti i tempi della storia hanno affermato che solo con l'unione il popolo può ottenere vittorie e con vittorie intendo una cosa che dovrebbe essere già dovuta , come scritto in costituzione, la libertà di parola, di espressione, la sicurezza di un lavoro, dell'istruzione, a me sembrano cose che in un territorio chiamato Repubblica dovrebbero essere ovvie e invece??? siamo nel 2008 e la storia ha visto già molto eppure siamo ancora con il culo nella merda.
in queste settimane ho visto diversi programmi televisivi, ascoltato molte persone, e ho costruito un pensiero: non basta limitarsi a prendere atto che le cose che non funzionano ci sono sempre state, il problema di molti italiani è che non si sentono davvero parte del Paese perché se fosse davvero così non continuerebbero a chinare la testa e a pensare solo alla propria persona. non è una frase fatta NOI GIOVANI SIAMO DAVVERO IL FUTURO e con questo comportamento che giovani vogliono?!?! dei giovani morti, sfruttati, insicuri e pieni di dubbi vogliamo davvero essere così??
io no, io ci credo che le cose possano cambiare davvero.
io non lo sogno un mondo migliore io lo voglio creare con i miei compagni, con i miei insegnanti, con la mia famiglia, io voglio e non vorrei perché è troppo debole."
BRAVA GIULIA!!!
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